In un periodo di crisi ci si pone il problema di come ridurre i costi evitando spese superflue, e le spese necessarie si cerca di farle fare a chi propone il miglior prezzo.
La politica del miglior prezzo è quella di raccogliere vari preventivi e scegliere quello che offre il bene a meno. Se il prezzo si riferisce ad un bene inequivocabile (un modello di stampante di una specifica marca ) la politica potrebbe reggere. Se entriamo nel mondo delle installazioni questa politica non regge.
Recentemente un cliente mi ha chiesto di intervenire su un impianto che aveva. Era fatto in modo molto “casereccio” e con il punto di vista che funzionasse.
Questa idea (basata sul fatto che qualcosa installato basta che funzioni ) è incredibilmente non remunerativa. Un’installazione segue dei canoni logici, delle norme e persino delle leggi (per esempio quelle sulla sicurezza) al fine di ottenere il miglior risultato con il minor sforzo.
Esiste una legge filosofica che io seguo che dice : “l’inserimento di un arbitrario all’interno di un corpo di dati, apre la porta ad altri arbitrari”.
Fatto veramente successo: una parte di un impianto non era fatta a norma. L’uso di questa parte di impianto avrebbe dovuto prevedere la sistemazione e in seguito l’uso.
Quello che avvenne fu che l’estensione ed il suo uso venne fatta inserendo altre cose che potessero funzionare con l’installazione non standard che già aveva delle anomalie. In seguito quando qualcosa non funzionò (tre cose su quattro) in termini di trasmissione, il tempo di analisi per trovare l’errore fu così lungo (devi ricostruire come la mente contorta voleva far funzionare l’impianto e poi una volta trovato riportare tutto allo standard ) che tutto l’ipotetico risparmio andò fumo, rimanendo solo la perdita di tempo di produzione.
Esempio aritmetico:
installazione standard 25.000 euro
tempi 2 sett. (fermo impianto 5.000 euro ) 10.000
totale costi 35.000 euro
installazione abborracciata
16.000 euro
tempi 1 sett. fermo impianto per anomalia 2 sett.
tempo intervento 2 sett.
Costo fermo impianto 20.000
Costo intervento di ripristino 12.000
Totale costi 48.000
In aggiunta, dalla parte degli installatori, si è notato che il miglior modo di superare la crisi è quello di mantenere la propria integrità produttiva e non scendere a compromessi tali da risultare in seguito un problema.
Un altro esempio riguarda la marca dei connettori usati. Sebbene tutti possano, per motivi di costi, essere prodotti in Asia, ho notato che alcuni senza marca sono semplicemente delle copie di altri connettori. Quelli prestigiosi, per cosi’ dire, sono connettori che vengono studiati e testati in laboratorio e anche se il loro costo di produzione è uguale ad altri, il costo totale di vendita è maggiorato dai test che il connettore ha sostenuto in fase di progettazione. Questa teoria mi venne confermata quando con strumenti digitali mi ritrovai ad avere notevoli problemi con del materiale “Taiwan” che per un motivo o per l’altro non passava alcuni dei test richiesti dalla certifica per quello specifico standard.
In alcuni mercati uno può pagare il design, l’estetica, i testimonial, ma nel campo delle installazioni di reti, il prezzo del componente è determinato maggiormente della qualità del componente. Forse George Clooney con i suoi spot pubblicitari potrà convincermi anche a cambiare marca di caffè, ma non riuscirebbe mai a farmi usare componenti di scarsa qualità. Quindi nella nostra attività di installatori, il nostro primario investimento è quello di usare sempre materiale di ottima qualità di cui abbiamo una esperienza diretta. E riteniamo che questa sia la nostra miglior promozione.
La politica del miglior prezzo è quella di raccogliere vari preventivi e scegliere quello che offre il bene a meno. Se il prezzo si riferisce ad un bene inequivocabile (un modello di stampante di una specifica marca ) la politica potrebbe reggere. Se entriamo nel mondo delle installazioni questa politica non regge.
Recentemente un cliente mi ha chiesto di intervenire su un impianto che aveva. Era fatto in modo molto “casereccio” e con il punto di vista che funzionasse.
Questa idea (basata sul fatto che qualcosa installato basta che funzioni ) è incredibilmente non remunerativa. Un’installazione segue dei canoni logici, delle norme e persino delle leggi (per esempio quelle sulla sicurezza) al fine di ottenere il miglior risultato con il minor sforzo.
Esiste una legge filosofica che io seguo che dice : “l’inserimento di un arbitrario all’interno di un corpo di dati, apre la porta ad altri arbitrari”.
Fatto veramente successo: una parte di un impianto non era fatta a norma. L’uso di questa parte di impianto avrebbe dovuto prevedere la sistemazione e in seguito l’uso.
Quello che avvenne fu che l’estensione ed il suo uso venne fatta inserendo altre cose che potessero funzionare con l’installazione non standard che già aveva delle anomalie. In seguito quando qualcosa non funzionò (tre cose su quattro) in termini di trasmissione, il tempo di analisi per trovare l’errore fu così lungo (devi ricostruire come la mente contorta voleva far funzionare l’impianto e poi una volta trovato riportare tutto allo standard ) che tutto l’ipotetico risparmio andò fumo, rimanendo solo la perdita di tempo di produzione.
Esempio aritmetico:
installazione standard 25.000 euro
tempi 2 sett. (fermo impianto 5.000 euro ) 10.000
totale costi 35.000 euro
installazione abborracciata
16.000 euro
tempi 1 sett. fermo impianto per anomalia 2 sett.
tempo intervento 2 sett.
Costo fermo impianto 20.000
Costo intervento di ripristino 12.000
Totale costi 48.000
In aggiunta, dalla parte degli installatori, si è notato che il miglior modo di superare la crisi è quello di mantenere la propria integrità produttiva e non scendere a compromessi tali da risultare in seguito un problema.
Un altro esempio riguarda la marca dei connettori usati. Sebbene tutti possano, per motivi di costi, essere prodotti in Asia, ho notato che alcuni senza marca sono semplicemente delle copie di altri connettori. Quelli prestigiosi, per cosi’ dire, sono connettori che vengono studiati e testati in laboratorio e anche se il loro costo di produzione è uguale ad altri, il costo totale di vendita è maggiorato dai test che il connettore ha sostenuto in fase di progettazione. Questa teoria mi venne confermata quando con strumenti digitali mi ritrovai ad avere notevoli problemi con del materiale “Taiwan” che per un motivo o per l’altro non passava alcuni dei test richiesti dalla certifica per quello specifico standard.
In alcuni mercati uno può pagare il design, l’estetica, i testimonial, ma nel campo delle installazioni di reti, il prezzo del componente è determinato maggiormente della qualità del componente. Forse George Clooney con i suoi spot pubblicitari potrà convincermi anche a cambiare marca di caffè, ma non riuscirebbe mai a farmi usare componenti di scarsa qualità. Quindi nella nostra attività di installatori, il nostro primario investimento è quello di usare sempre materiale di ottima qualità di cui abbiamo una esperienza diretta. E riteniamo che questa sia la nostra miglior promozione.
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