martedì 10 maggio 2011

Andate al parco della Vittoria

E’ cominciato il 2010, con ottimi propositi da parte di tutti.
Dal Presidente Napolitano ai membri della politica, tutti si stanno augurando un ottimo 2010.
Sembra infatti che dopo un 2009 che ha visto solo nella sua parte finale un piccolo miraggio di ripresa per i più ottimisti, il 2010 non possa che andare bene. L’economia dovrebbe riprendere, con ripresa nei consumi e di posti di lavoro.
Per poter essere un buon anno, bisogna comprendere cosa ha fatto sì che durante lo scorso anno ci fosse questo rallentamento, comprendere i meccanismi di contagio come una malattia e assumere i corretti anticorpi. 
Fermarci ai numeri e alle percentuali ha poca importanza. Conta conoscere le cause, ma maggiormente capire i meccanismi per cui una crisi si espande come un virus.
Che ci crediate o no ci sono persone che guadagnano da questi tracolli e non necessariamente soldi. Potrebbe trattarsi di potere, posizioni di comando o semplicemente accettazione di punti di vista – il disastro delle torri gemelle ha rilanciato la figura della CIA che sotto Clinton aveva raggiunto un più basso che mai nelle disposizioni di fondi federali .
Quindi una crisi è creata e chi la crea c’è e sempre ci sarà.
Ma come può una crisi coinvolgere come un domino anche settori che poco o nulla hanno a che vedere con il soggetto della crisi?
Deve esistere un fattore contagiante.
Questo fattore sono i media.
I media devono vendere e devono far quadrare i loro bilanci. Belle le parole relative al diritto di informazione, ben differente è la realtà. Un articolo sulla febbre suina su un periodico è seguito dopo alcune pagine dalla pubblicità di un farmaco.
Un giornalista ha confessato senza rendersene conto che arrivavano in redazione bollettini di persone che morivano per l’influenza e che loro erano semplicemente obbligati a leggere. Non potevano verificare la notizia o fare delle ricerche.
Lo stesso vale per la crisi. Chi ha macchinato questa crisi ha preparato un pacchetto di marketing da propinare ai media.
Per tenersi alla larga dalla crisi o per avere minori danni bisogna in primo luogo non prendere per vere le notizie allarmanti dei media sulla situazione. Se è difficile valutarle, consideratele al 75% false.
Il secondo consiglio è basarsi sui propri numeri. Se questi indicano un rallentamento fare delle azioni che servano a rilanciare l’attività. Solo un imprenditore o manager pigro si accontenta del “c’è la crisi”. La “crisi” può essere sempre arginata, rallentata o addirittura battuta se uno ha coraggio, intraprendenza e voglia di lavorare.
Sicuramente in un periodo in cui vengono elargite informazioni allarmanti si può presentare un rallentamento del lavoro. Ma un lavoro di qualità, un lavoro fatto bene e professionale e ottima cura del cliente hanno sempre tamponato un rallentamento.
Si tratta di assumere un punto di vista da protagonista o da comparsa quantomeno nella propria attività.
Sebbene si possa considerare la vita un gioco e il lavoro un gioco per adulti, bisogna solo decidere se aspettarsi la carta delle probabilità che ci porta a “parco della Vittoria” o se tirarsi su le maniche e trovare nuovi mercati, aumentare la propria conoscenza tecnica ed offrire un miglior servizio.
Diesselan ha deciso di seguire queste linee di condotta e pertanto si preoccuperà di :
• Aumentare il proprio know how tecnico su soggetti all’avanguardia (video sorveglianza, elettronica )
• Migliorare e salvaguardare il proprio know how a nuovi dipendenti intensificando un programma di corsi.
• Trovare nuovi mercati in cui la propria esperienza possa essere richiesta


Il 2010 non sarà un anno peggiore, ma quanto migliore sarà è ancora possibile stabilirlo attraverso attività di carattere formativo e impegno allo scopo di dare un miglior servizio a partire da quei clienti che sono oramai affezionati a noi e al nostro personale



Augurandomi che il 2010 sia di ottimo livello per tutti voi spero che quanto sopra sia di utilità.

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