Nel mio ultimo viaggio ho visitato gli Stati Uniti. Questo paese degli eccessi, sia nel bene che nel male ha in ogni caso la capacità di anticipare tendenze e andamenti.
Se dovessi classificare la mia attività mi posizionerei all’interno del settore delle telecomunicazioni o comunicazioni aziendali. Una rete consente ai membri dell’azienda di comunicare o di scambiare informazioni o aggiornare informazioni per altri membri del gruppo stesso.
Ritornando agli Stati Uniti sono stato testimone di una tendenza che forse ha poco a che vedere con il mio lavoro, o forse ne ha molto. Una rete sia che essa sia di carattere locale o che colleghi differenti sedi o servizi è un mezzo che consente la realizzazione di una comunicazione. A primo acchito questa sembrerebbe meccanica tra due macchine o due server, come un semplice scambio di particelle elettriche che vengono decodificate.
Forse per questo, in qualità di specialisti delle comunicazioni, ci stiamo concentrando su volume di particelle elettriche, della loro velocità attraverso server più potenti, di reti più veloci e switch più performanti tralasciando un particolare forse fondamentale: ma chi è l’originatore e il ricettore della comunicazione?
L’impostazione di un protocollo, inserimento di informazioni e soprattutto l’analisi delle informazioni partono da un fattore qualitativo che solo l’uomo possiede. Ed è solo la persona che ha la capacità di influenzare attraverso le decisioni i risultati che fuoriescono dall’elaboratore.
Per cui la novità individuata negli Stati Uniti è la seguente : la vera differenza e novità nella comunicazione aziendale è che parte degli investimenti vanno in direzione delle persone che sono i gestori della comunicazione. Troppo spesso delle apparecchiature (testimonianza diretta e ripetuta) non funzionano per la stupidità degli utenti e molto più spesso di quanto si creda, per mancanza di comunicazione che la persona ha come personale incapacità.
Nelle vendite, per esempio, si sviluppano sistemi di approccio per i venditori, atteggiamenti vincenti e quant’altro, quando la formula più redditizia per un venditore è quella di comunicare con i propri clienti. I venditori più apprezzati non sono quelli che hanno modi stereotipati, ma quelli che hanno un interesse genuino per i loro clienti e cercano di offrire il prodotto che possa soddisfare il cliente.
In ugual modo la capacità comunicativa di un dipendente dietro un pc deve essere ottima per poter recepire i dati, o inserirli. In definitiva la capacità viene prima della meccanica, e prova ne è che le vendite di Armani o Ferrari non hanno problemi. All’interno del prodotto c’è una alta comunicazione (creativa) inserita da meccanici entusiasti o da designer ingegnosi coadiuvati da ottimi software.
Se analizzate il vostro esaurimento come imprenditori, manager o altro noterete che i vostri problemi sorgono da cattive comunicazioni. Il vostro cliente non ha capito l’offerta o non l’ha capita il magazzino; il vostro venditore non ha capito le esigenze del cliente e questo ha rallentato i pagamenti che ora sembrano il problema. I soldi sono ora il problema, ma la soluzione sta nell’anticipare e migliorare i problemi di comunicazione delle persone che lavorano.
Le persone gestiscono la comunicazione non le macchine. Le persone che hanno una buona comunicazione hanno anche molta più vita intorno a loro e “magia”. E dove questa magia viene meno abbiamo dei problemi.
Possiamo arrivare a pensare che un ottima comunicazione all’interno dell’azienda sia una portante per affari e successo. Perché questi viaggiano di pari passo con l’entusiasmo delle persone, che armonicamente coordinate da una buona strategia risultano nel successo che ognuno cerca.
Quando ci avviciniamo ad un lavoro, ad un cliente, poniamo molto l’attenzione che il nostro operato non sia semplicemente standard, ma che sia un vettore di comunicazione per l’azienda che risulti in maggiore rendita per essa stessa.
E speriamo presto di poterci avvicinare anche a voi per una nuova attività lavorativa.
Donato Salvia
Nota: accostando la Comunicazione alla Vita , Diesselan scoraggia e non tratta con aziende che sono contro la vita in modo inconfutabile come fabbriche di armi, “centri di assistenza familiare” che separano famiglie, o ospedali privati di dubbia fama.