domenica 20 aprile 2014

Utilizzo del cablaggio


Sistema Kramer collegamento video da un unica sorgente

Quando molto tempo fa' iniziai a studiare il cablaggio strutturato ebbi la fortuna di avere un ottimo insegnante che mi fece subito capire che un cablaggio strutturato non è la rete. Le due parole non sono sinonimi o lo sono in senso molto lato.
Un cablaggio è una struttura comunicativa per differenti segnali. Ovviamente deve il suo boom all'utilizzo che se ne fa' con la rete Server PC che ogni attività oramai possiede. Ma il suo uso è esteso a ogni tipo di segnale.

Recentemente mi è capitato di installare in una grossa società un sistema che prevedeva la trasmissione a differenti monitor da una sorgente video. I monitor avrebbero dovuti essere collegati al distributore di segnale (un concentratore della Kramer con uscite in HDMI ) ma la distanza tra il concentratore e i monitor andava oltre le distanze permesse con un cavo HDMI.
Per far funzionare il sistema abbiamo allora utilizzato il cablaggio strutturato con dei convertitori di segnale che posso modificare l'impedenza e permettere alla trasmissione di viaggiare sul cavo twister pair del cablaggio dalla categoria 5 in su.
Sono quindi stati installati  quindici monitor TV su tre piani. Nella server room dove sono posizionati gli armadi rack, è stato posizionata la sorgente e il VM 8H, ovvero il distributore di segnale video a più monitor. Attraverso il cablaggio e i prodotti qui a fianco si è così collegato tutti i monitor fino ad una distanza di 70 metri dalla centro stella.

Il risultato non solo è stato apprezzato nella semplicità della sua soluzione, ma permetterà di proiettare su differenti monitor in contemporanea qualunque tipo di immagine si voglia, cosa oramai divenuta indispensabile per il marketing del nuovo millennio. (tempo di lettura 2 minuti)

lunedì 21 novembre 2011

con otto ore di lavoro


Armadio prima dell'attività di riordino

Il nostro cliente aveva una condizione di confusione nell'armadio Rack. La situazione è abbastanza usuale dopo che vengono aggiunti utenti in modo confusionario e poco programmato.
L'armadio aveva anche una scarsità di prese elettriche e alcune ciabatte erano state messe per terra ponendo l'ambiente anche ad una violazione delle normative semplici sulla sicurezza del lavoro.


La necesità quindi di riordinare non era una semplice esigenza di carattere estetico ma rientrava nei requisiti legali della sicurezza che il cliente voleva raggiungere.


dettaglio ordine cavi




L'attività pianificata a tavolino un paio di settimane prima ha preso solo otto ore di un sabato, giorno in cui era possibile isolare gli utenti. Il cambio delle patch con altre di colore specifico (dati e telefono) e la numerazione ora in evidenza,  permetteranno in futuro all'amministratore IT di gestire l'armadio senza perdite di tempo.

divisione dei cavi telefono /dati  attraverso
patch di differente colore

L'aggiunta di ciabattte elettriche per armadio e la cura dei particolari hanno realizzato il cambiamento che il cliente ha definito "inaspettato".

Il risultato a fine lavoro








Il risultato finale non è solo un ambiente a norma, ma un nuovo standard di lavoro stabilito all'interno del area IT.

giovedì 19 maggio 2011

Una soluzione semplice



Lo studio del cliente non ha una persona in reception e l'apertura della porta è una funzione che si svolge a caso, con il risultato che la porta non viene chiusa, diminuendo la sicurezza dell'ufficio. In aggiunta, all'interno dell'ufficio esiste un entrata diretta dall'ascensore.
La soluzione è stata quella di installare due telecamere senza fili che vengono individuate su qualsiasi pc dello studio collegandosi ad un indirizzo internet. Questo, una volta registrato come icona, può venire richiamato dall'utente con un semplice click. Ovviamente l'utente deve essersi prIma registrato, in modo che la visione non sia disponbile a chiunque.  

Viste le dimensioni della videocamera si è potuto inserirla all'interno della porta dell'ascensore, permettendo così di vedere le persone prima che queste entrino in ufficio, ma non prima che esse arrivino al piano.

immagine disponibile sul proprio pc
Per gli addetti ai lavori: la telecamera utilizzata è la WIRELESS N HOME NETWORK CAMERA DCS 930, della D-Link. Questa può arrivare ad inviare una mail in caso di presenza.  La telecamera è anche fornita di porta RJ45 per un collegamento standard. La regolazione dell'immagine sul desktop prende un po' di lavoro, ma è possibile arrivare a raggiungere i risultati mostrati dalla foto. Se la rete wireless è sovraccarica utlizzare il cavo ethernet con terminazione RJ45 o escludere la ricezione del suono.
Porta RJ 45

L'installazione in ogni caso deve avvenire in conformità delle normative sulla privacy come delineate dal Garante.

Spero che le informazioni sopra siano utili e nel caso risolutive.

Donato Salvia  

giovedì 12 maggio 2011

VOIP Velocità di comunicazione e rete certificata



Recentemente abbiamo avuto modo di collaborare con una società che si occupa di Voip. Questo nuovo strumento di lavoro per una condivisione veloce della comunicazione utilizza il vettore internet anche per risparmiare sui costi telefonici. Infatti la voce tramutata in segnale digitale con protocollo IP (quello di internet appunto) può essere veicolato in rete. In aggiunta il messaggio può essere gestito da altri programmi fino ad arrivare a poter avere una maschera clienti sul proprio pc quando questo chiama avendo così a video tutta la sua storia.
Strumento Digitale per
cablaggio strutturato


Questo significa disponibilità delle risorse veloce.




La collaborazione con la ditta installatrice di Voip è nata da un dato molto semplice ma stabile. Per poter usufruire dei vantaggio del voip il cablaggio dell’azienda deve non solo essere di uno categoria alta, ma anche di uno standard alto. Se si ha un cablaggio di categoria 6, ma la terminazione è fatta male o approssimativa tutto la categoria scende al livello del peggior punto.


Noi della Diesselan, occupandoci da anni di reti aziendali, di cablaggi e di fibra ottica, abbiamo la possibilità con degli strumenti digitali di verificare lo stato della rete e verificare come questo possa essere sistemato nel caso in cui ci siano dei problemi.


Il tester infatti verifica ogni singola tratta di cablaggio e fornisce le ragioni di un servizio lento.

Personale Diesselan durante la certifica
di un cablaggio in Fibra ottica


Chiamate liberamente per avere un incontro senza impegno e migliorate la velocità di comunicazione della vostra azienda o dell’azienda dei vostri clienti.




martedì 10 maggio 2011

Andate al parco della Vittoria

E’ cominciato il 2010, con ottimi propositi da parte di tutti.
Dal Presidente Napolitano ai membri della politica, tutti si stanno augurando un ottimo 2010.
Sembra infatti che dopo un 2009 che ha visto solo nella sua parte finale un piccolo miraggio di ripresa per i più ottimisti, il 2010 non possa che andare bene. L’economia dovrebbe riprendere, con ripresa nei consumi e di posti di lavoro.
Per poter essere un buon anno, bisogna comprendere cosa ha fatto sì che durante lo scorso anno ci fosse questo rallentamento, comprendere i meccanismi di contagio come una malattia e assumere i corretti anticorpi. 
Fermarci ai numeri e alle percentuali ha poca importanza. Conta conoscere le cause, ma maggiormente capire i meccanismi per cui una crisi si espande come un virus.
Che ci crediate o no ci sono persone che guadagnano da questi tracolli e non necessariamente soldi. Potrebbe trattarsi di potere, posizioni di comando o semplicemente accettazione di punti di vista – il disastro delle torri gemelle ha rilanciato la figura della CIA che sotto Clinton aveva raggiunto un più basso che mai nelle disposizioni di fondi federali .
Quindi una crisi è creata e chi la crea c’è e sempre ci sarà.
Ma come può una crisi coinvolgere come un domino anche settori che poco o nulla hanno a che vedere con il soggetto della crisi?
Deve esistere un fattore contagiante.
Questo fattore sono i media.
I media devono vendere e devono far quadrare i loro bilanci. Belle le parole relative al diritto di informazione, ben differente è la realtà. Un articolo sulla febbre suina su un periodico è seguito dopo alcune pagine dalla pubblicità di un farmaco.
Un giornalista ha confessato senza rendersene conto che arrivavano in redazione bollettini di persone che morivano per l’influenza e che loro erano semplicemente obbligati a leggere. Non potevano verificare la notizia o fare delle ricerche.
Lo stesso vale per la crisi. Chi ha macchinato questa crisi ha preparato un pacchetto di marketing da propinare ai media.
Per tenersi alla larga dalla crisi o per avere minori danni bisogna in primo luogo non prendere per vere le notizie allarmanti dei media sulla situazione. Se è difficile valutarle, consideratele al 75% false.
Il secondo consiglio è basarsi sui propri numeri. Se questi indicano un rallentamento fare delle azioni che servano a rilanciare l’attività. Solo un imprenditore o manager pigro si accontenta del “c’è la crisi”. La “crisi” può essere sempre arginata, rallentata o addirittura battuta se uno ha coraggio, intraprendenza e voglia di lavorare.
Sicuramente in un periodo in cui vengono elargite informazioni allarmanti si può presentare un rallentamento del lavoro. Ma un lavoro di qualità, un lavoro fatto bene e professionale e ottima cura del cliente hanno sempre tamponato un rallentamento.
Si tratta di assumere un punto di vista da protagonista o da comparsa quantomeno nella propria attività.
Sebbene si possa considerare la vita un gioco e il lavoro un gioco per adulti, bisogna solo decidere se aspettarsi la carta delle probabilità che ci porta a “parco della Vittoria” o se tirarsi su le maniche e trovare nuovi mercati, aumentare la propria conoscenza tecnica ed offrire un miglior servizio.
Diesselan ha deciso di seguire queste linee di condotta e pertanto si preoccuperà di :
• Aumentare il proprio know how tecnico su soggetti all’avanguardia (video sorveglianza, elettronica )
• Migliorare e salvaguardare il proprio know how a nuovi dipendenti intensificando un programma di corsi.
• Trovare nuovi mercati in cui la propria esperienza possa essere richiesta


Il 2010 non sarà un anno peggiore, ma quanto migliore sarà è ancora possibile stabilirlo attraverso attività di carattere formativo e impegno allo scopo di dare un miglior servizio a partire da quei clienti che sono oramai affezionati a noi e al nostro personale



Augurandomi che il 2010 sia di ottimo livello per tutti voi spero che quanto sopra sia di utilità.

lunedì 9 maggio 2011

La qualità conta

In un periodo di crisi ci si pone il problema di come ridurre i costi evitando spese superflue, e le spese necessarie si cerca di farle fare a chi propone il miglior prezzo.
La politica del miglior prezzo è quella di raccogliere vari preventivi e scegliere quello che offre il bene a meno. Se il prezzo si riferisce ad un bene inequivocabile (un modello di stampante di una specifica marca ) la politica potrebbe reggere. Se entriamo nel mondo delle installazioni questa politica non regge.
Recentemente un cliente mi ha chiesto di intervenire su un impianto che aveva. Era fatto in modo molto “casereccio” e con il punto di vista che funzionasse.
Questa idea (basata sul fatto che qualcosa installato basta che funzioni ) è incredibilmente non remunerativa. Un’installazione segue dei canoni logici, delle norme e persino delle leggi (per esempio quelle sulla sicurezza) al fine di ottenere il miglior risultato con il minor sforzo.
Esiste una legge filosofica che io seguo che dice : “l’inserimento di un arbitrario all’interno di un corpo di dati, apre la porta ad altri arbitrari”.
Fatto veramente successo: una parte di un impianto non era fatta a norma. L’uso di questa parte di impianto avrebbe dovuto prevedere la sistemazione e in seguito l’uso.
Quello che avvenne fu che l’estensione ed il suo uso venne fatta inserendo altre cose che potessero funzionare con l’installazione non standard che già aveva delle anomalie. In seguito quando qualcosa non funzionò (tre cose su quattro) in termini di trasmissione, il tempo di analisi per trovare l’errore fu così lungo (devi ricostruire come la mente contorta voleva far funzionare l’impianto e poi una volta trovato riportare tutto allo standard ) che tutto l’ipotetico risparmio andò fumo, rimanendo solo la perdita di tempo di produzione.


Esempio aritmetico:
installazione standard 25.000 euro
tempi 2 sett. (fermo impianto 5.000 euro ) 10.000
totale costi 35.000 euro


installazione abborracciata
16.000 euro
tempi 1 sett. fermo impianto per anomalia 2 sett.
tempo intervento 2 sett.
Costo fermo impianto 20.000
Costo intervento di ripristino 12.000
Totale costi 48.000


In aggiunta, dalla parte degli installatori, si è notato che il miglior modo di superare la crisi è quello di mantenere la propria integrità produttiva e non scendere a compromessi tali da risultare in seguito un problema.
Un altro esempio riguarda la marca dei connettori usati. Sebbene tutti possano, per motivi di costi, essere prodotti in Asia, ho notato che alcuni senza marca sono semplicemente delle copie di altri connettori. Quelli prestigiosi, per cosi’ dire, sono connettori che vengono studiati e testati in laboratorio e anche se il loro costo di produzione è uguale ad altri, il costo totale di vendita è maggiorato dai test che il connettore ha sostenuto in fase di progettazione. Questa teoria mi venne confermata quando con strumenti digitali mi ritrovai ad avere notevoli problemi con del materiale “Taiwan” che per un motivo o per l’altro non passava alcuni dei test richiesti dalla certifica per quello specifico standard.
In alcuni mercati uno può pagare il design, l’estetica, i testimonial, ma nel campo delle installazioni di reti, il prezzo del componente è determinato maggiormente della qualità del componente. Forse George Clooney con i suoi spot pubblicitari potrà convincermi anche a cambiare marca di caffè, ma non riuscirebbe mai a farmi usare componenti di scarsa qualità. Quindi nella nostra attività di installatori, il nostro primario investimento è quello di usare sempre materiale di ottima qualità di cui abbiamo una esperienza diretta. E riteniamo che questa sia la nostra miglior promozione.

Magia della Comunicazione



Nel mio ultimo viaggio ho visitato gli Stati Uniti. Questo paese degli eccessi, sia nel bene che nel male ha in ogni caso la capacità di anticipare tendenze e andamenti.

Se dovessi classificare la mia attività mi posizionerei all’interno del settore delle telecomunicazioni o comunicazioni aziendali. Una rete consente ai membri dell’azienda di comunicare o di scambiare informazioni o aggiornare informazioni per altri membri del gruppo stesso.

Ritornando agli Stati Uniti sono stato testimone di una tendenza che forse ha poco a che vedere con il mio lavoro, o forse ne ha molto. Una rete  sia che essa sia di carattere locale o che colleghi differenti sedi o servizi è un mezzo che consente la realizzazione di una comunicazione. A primo acchito questa sembrerebbe meccanica tra due macchine o due server, come un semplice scambio di particelle elettriche che vengono decodificate.
Forse per questo,  in qualità di specialisti delle comunicazioni, ci stiamo concentrando su volume di particelle elettriche, della loro velocità attraverso server più potenti, di reti più veloci e switch più performanti tralasciando un particolare forse fondamentale: ma chi è l’originatore e il ricettore della comunicazione?

L’impostazione di un protocollo, inserimento di informazioni e soprattutto l’analisi delle informazioni partono da un fattore qualitativo che solo l’uomo possiede. Ed è solo la persona che ha la  capacità di influenzare attraverso le decisioni i risultati che fuoriescono dall’elaboratore.

Per cui la novità individuata negli Stati Uniti è la seguente : la vera differenza e novità nella comunicazione aziendale  è che  parte degli investimenti vanno in direzione delle persone che sono i gestori della comunicazione. Troppo spesso delle apparecchiature (testimonianza diretta e ripetuta) non funzionano per la stupidità degli utenti e molto più spesso di quanto si creda, per mancanza di comunicazione che la persona ha come personale incapacità.

Nelle vendite, per esempio, si sviluppano sistemi di approccio per i venditori, atteggiamenti vincenti e quant’altro, quando la formula più redditizia per un venditore è quella di comunicare con i propri clienti. I venditori più apprezzati non sono quelli che hanno modi stereotipati, ma quelli che hanno un interesse genuino per i loro clienti e cercano di offrire il prodotto che possa soddisfare il cliente.
In ugual modo la capacità comunicativa di un dipendente dietro un pc deve essere ottima per poter recepire i dati, o inserirli. In definitiva la capacità viene prima della meccanica, e prova ne è che le vendite di Armani  o Ferrari non hanno problemi. All’interno del prodotto c’è una alta comunicazione (creativa) inserita  da meccanici entusiasti o da designer ingegnosi coadiuvati da ottimi software.

Se analizzate il vostro esaurimento come imprenditori, manager  o altro noterete che i vostri problemi sorgono da cattive comunicazioni. Il vostro cliente non ha capito l’offerta o non l’ha capita il magazzino; il vostro venditore non ha capito le esigenze del cliente e questo ha rallentato i pagamenti   che ora sembrano il problema. I soldi sono ora il problema, ma la soluzione sta nell’anticipare e migliorare i problemi di comunicazione delle persone che lavorano.
Le persone gestiscono la comunicazione non le macchine. Le persone che hanno una buona comunicazione hanno anche molta più vita intorno a loro e “magia”. E dove questa magia viene meno abbiamo dei problemi.
Possiamo arrivare a pensare che un ottima comunicazione all’interno dell’azienda sia una portante per affari e successo. Perché questi viaggiano di pari passo con l’entusiasmo delle persone, che armonicamente coordinate da una buona strategia risultano nel successo che ognuno cerca.

Quando ci avviciniamo ad un lavoro, ad un cliente, poniamo molto l’attenzione che il nostro operato non sia semplicemente standard, ma che sia un vettore di comunicazione per l’azienda che risulti in maggiore rendita per essa stessa.

E speriamo presto di poterci avvicinare anche a voi per una nuova attività lavorativa.

Donato Salvia

Nota: accostando la Comunicazione alla Vita , Diesselan scoraggia e non tratta con aziende che sono contro la vita in modo inconfutabile come fabbriche di armi, “centri di assistenza familiare” che separano famiglie, o ospedali privati di dubbia fama.